Cosa deve aspettarsi un paziente ipovedente da uno specialista di ipovisione oftalmologo, ortottista, ottico che sia.

Le tre figure citate sono fondamentali nel processo riabilitativo che permette al paziente ipovedente di riconquistare una certa autonomia visiva.

L’oftalmologo è sempre la figura centrale, ma attenzione, deve essere specializzato in ipovisione. L’oftalmologo specialista in ipovisione deve disporre di almeno due strumentazioni diagnostiche, una in grado di analizzare la sensibilità della retina (preferibilmente un microperimetro o in alternativa un campo visivo) e una in grado di analizzare la retina (OCT e/o fluorangiografia). Inoltre deve conoscere tutte le possibilità riabilitative che possono essere attuate, sia mediante ausili, sia con tecniche di fotostimolazione, sia mediante chirurgia del segmento anteriore (facoemulsificazione e chirugia refrattiva) e posteriore (innesti cellulari, peeling ecc.).
Un oculista deve in alternativa indirizzare le analisi o i trattamenti suddetti a centri o figure in grado di farlo e con cui collabora. Il paziente ipovedente deve avere la possibilità di ricevere risposte adeguate in tale senso.
L’oculista dopo che il paziente ipovedente ha terminato la riabilitazione visiva ed è in grado di leggere con un dato sistema può prescrivere l’ausilio adatto, indirizzarlo all’ottico specializzato in ipovisione più comodo per il paziente, fornire le opportune certificazioni per eventuali prescrizioni secondo il SSN e il follow up ideale.

L’ortottista specialista in ipovisione è la figura complementare all’oculista. Di fatto è l’ortottista che segue il paziente ipovedente durante il processo riabilitativo e sempre dopo che l’oculista specializzato in ipovisione ha dato le indicazioni necessarie ed escluso eventuali trattamenti necessari. La riabilitazione visiva si esercita nell’apprendimento delle modalità migliori di utilizzo del sistema ingrandente (ipercorrettivo, telescopio, videoingranditore) più utile per un dato grado di ipovisione. Inoltre insegna al paziente ad utilizzare la migliore fissazione possibile attraverso cicli ripetibili di visual training o fotostimolazione neurale.
L’ortottista comunica il risultato riabilitativo all’oculista che può prescrivere l’ausilio adatto.

L’ottico specializzato in ipovisione è un ottico che conosce l’argomento della riabilitazione visiva.
Il paziente ipovedente non è un paziente qualunque. L’ottico realizza esattamente quanto scritto nella prescrizione dell’oculista specializzato in ipovisione in quanto sa che è il frutto dell’attenta e individualizzata riabilitazione visiva effettuata sul paziente e sa che gli ausili per ipovedenti hanno caratteristiche peculiari rispetto agli occhiali classici. Inoltre può proporre altri tipi di facilitazioni come lampade led, o lampade ingrandenti, ausili non ottici facilitanti per attività complementari richieste dal paziente.
Raccomanda i controlli oftalmologici per evitare che le gravi patologie del paziente ipovedenti possano scompensarsi al di fuori del corretto monitoraggio.
Aiuta il paziente a realizzare il proprio ausilio anche utilizzando le possibilità che offre il SSN. E in accordo con quanto fatto dall’ortottista che ha condotto la riabilitazione ribadisce le modalità di utilizzo dell’ausilio prescritto.
Se ci sono variazioni palesi nella capacità di lettura con ausilio informa immediatamente l’oculista che ha firmato la prescrizione.